I Fratelli Ducato e il carretto siciliano
Il carretto è un veicolo, uno strumento di lavoro, il mezzo di trasporto utilizzato dal contadino per spostarsi dal borgo alla campagna, utile per caricare il raccolto e gli attrezzi del mestiere.Il carretto si caratterizza per le sue grandi ruote che non risultano proporzionate con la cassa a cascia che invece è la parte centrale del carretto, laddove sta il contadino e ciò che trasporta. A Bagheria, la famiglia Ducato rappresenta una delle scuole più importanti nel lavoro di decorazione dei carretti siciliani. La decorazione figurativa si svolge generalmente su cinque pannelli, quattro sulle fiancate e uno al centro dello sportello posteriore. I pannelli accolgono le storie dei Paladini di Francia, le scene dell’Otello e della Cavalleria Rusticana, gli eroi del ciclo carolingio e le imprese del re normanno Ruggero. Il tema religioso è quasi sempre assente nei pannelli dei masciddari, compare invece nel pannello che decora lo sportello, in questo caso si trovano raffigurati la Vergine Maria, il santo patrono, scene di santi e miracoli. Tutte le scene sono spiegate da didascalie scritte sotto ogni riquadro in nero su bianco.
Il fondatore della scuola Ducato è Michele che all’età di 14 anni, nel 1895, dopo aver lavorato per tre settimane nella bottega del grande pittore di carretti palermitano Nicola Carrozza, e dopo aver appreso le tecniche della pittura dal pittore De Simone che in quegli anni affrescava la chiesa Madre e la chiesa delle Anime Sante, aprì bottega a Bagheria, divenendo un vero maestro di pittura del carretto. Il pittore di carretto è un artigiano, un figlio del popolo che entra in bottega da piccolo e impara il mestiere, cominciando dalle filettature e dalle campiture, fino alle facce e alle mani. Di solito si serve dei disegni preesistenti, la coloratura invece viene fatta a strati successivi e il tocco finale viene dato dal capo bottega, dal mastro che mette i brilli, precisa i volti, ravviva e armonizza l’insieme.
La bottega di Michele Ducato sorgeva al centro di Bagheria fino al 1930, quando venne trasferita di fronte a Villa Cattolica, sulla cosiddetta “strada nazionale”, la SS 113, strada molto trafficata da cui passavano tutti i carretti provenienti da Altavilla, da Termini e da altri paesi, per trasportare la frutta a Palermo. Michele morì nel 1943 e la sua tradizione venne proseguita dai figli, Giovanni che era diventato il braccio destro nella decorazione dei disegni ornamentali del carretto, Onofrio, Minico e Giuseppe. Assieme divennero i fratelli Ducato e firmarono molte opere in questo modo fino al 1955 quando decisero di chiudere la bottega. Erano cambiate le abitudini, l’avvento delle automobili ha certamente migliorato le condizioni di vita dei lavoratori, ha accorciato le distanze e i tempi ma indubbiamente ha rappresentato la fine dell’uso e quindi della costruzione e pittura del carretto che è divenuto oggi una opera d’arte da tutelare e pro muovere, cosi come ha fatto il comune di Bagheria, esponendo alcuni carretti proprio al Museo Guttuso. Oggi l’arte della pittura su carretto è portata avanti da Michele Ducato, figlio di Giuseppe e da Concetta Ducato, figlia di Minico.