
Giuseppe Tornatore e il suo cinema

Peppuccio, cosi come viene chiamato in famiglia e nella sua Bagheria, nasce nel 1956, il 27 maggio, terzo di cinque figli. Il padre Peppino Tornatore fu un uomo dedito alla politica e al Partito Comunista, figlio di Cicco, di Francesco, vaccaro con un amore spropositato per i libri, la poesia e poemi cavallereschi.
Il nonno Ciccio che sapeva a memoria tutta la Divina Commedia e la maggior parte dell’Orlando Furioso e della Gerusalemme Liberata fu un personaggio determinante per la formazione di Peppuccio, soprattutto suscitando l’interesse e la passione per il racconto, i cunti, le storie. Ma fu suo padre Peppino a portarlo per la prima volta al Cinema a vedere Uno sgardo dal ponte di Sidney Lumet, il primo film visto da solo, sempre al Supercinema fu gli Argonauti di Don Chaffey, era il 1963. Quando Peppuccio conseguì la licenza elementare chiese come premio una macchina fotografica. A nove anni conobbe Mimmo Pintacuda, proiezionista del cinema Capitol, quello che sarebbe diventato il suo primo maestro. A lui Peppuccio si ispirerà per il personaggio di Alfredo, il proiezionista del Nuovo Cinema Paradiso. Giuseppe Tornatore già a dodici anni guadagnava i primi soldi come proiezionista, facendo le sostituzioni, nel frattempo prese in mano una cinepresa, una super 8 con la quale iniziò a fare le prime riprese, il primo documentario amatoriale riguardò la vampa di San Giuseppe. Di notevole interesse fu invece il suo primo documentario da professionista, Il Carretto, che piacque molto a Renato Guttuso. Il documentario in seguito ad un articolo scritto dallo stesso Guttuso e pubblicato sul giornale L’Ora, fu acquistato dalla Rai. Dal 1979 per la Rai realizza Diario di Guttuso, Ritratto di un rapinatore, Incontro con Francesco Rosi, Scrittori siciliani e cinema: Verga, Pirandello, Brancati e Sciascia. Esordisce nel 1984 come aiuto regista nel film Cento Giorni a Palermo di Giuseppe Ferrara, un film che racconta i cento giorni di permanenza a Palermo del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa fino alla sua uccisione in via Carini per mano dei mafiosi avvenuta il 3 settembre 1982. Nel 1986 realizza il Camorrista, il ritratto di un boss napoletano che però procurò non pochi problemi a Tornatore a causa di alcuni fatti e personaggi a cui Peppuccio fece riferimento nel film. Nonostante tutto il film ebbe molti riconoscimenti, Leo Gullotta, nel ruolo di un commissario ottenne il David di Donatello come miglior attore non protagonista. Nuovo Cinema Paradiso viene realizzato nel 1988, dopo una tiepida accoglienza nelle sale cinematografiche viene rimontato e accorciato di circa venti minuti, ottenendo il Gran Premio Speciale della Giuria al festival di Cannes. Nel 1989 vinse il premio Oscar come miglior film straniero. Da allora il film è stato proiettato in tutto il mondo, le sue musiche realizzate da Ennio Morricone hanno fatto la storia della musica cinematografica.Nel 1990 Tornatore realizza Stanno Tutti Bene, il viaggio dell’anziano vedono Marcello Mastroianni che vaga in diverse parti d’Italia per visitare i suoi figli che dicono avere avuto fortune e ricchezze. La realtà sarà un’altra, amara. Il film ottiene il nastro d’argento e diversi riconoscimenti. L’anno successivo dirige l’episodio Il cane blu del film La domenica specialmente. Nel 1994 Tornatore si presenta al cinema con Una pura formalità con Gerard Depardieau e Roman Polasky. L’anno dopo il regista realizza L’Uomo delle Stelle con Sergio Castellitto che otterrà il Gran premio della Giuria alla 52ma mostra del cinema di Venezia, conquista la nomination all’Oscar per la migliore regia, quattro Nastri d’Argento e tre David di Donatello. Joe Morelli è un imbroglione romano che giunge in un paesino siciliano con una macchina da presa, promettendo dietro pagamento e con la realizzazione di un provino, una folgorante carriera nel mondo del cinema. Davanti alla macchina da presa arrivano tutti, uomini e donne con i propri limiti e i propri sogni, mafiosi e forze dell’ordine, nobili e pastori. Anche qui un finale amaro, un sogno infranto dall’illusione che scaturisce in rabbia e rassegnazione. Nel 1998, dal breve monologo di Alessandro Baricco Novecento, Tornatore realizza La Leggenda del pianista sull’oceano interpretato da Tim Roth e nel 2000 Malena con Monica Bellucci. Dopo una lunga pausa, Tornatore torna nelle sale, osannato dalla critica, nel 2006 con il thriller La Sconosciuta. Tre anni dopo ha inaugurato la Mostra del cinema di Venezia 2009 con il film Baarìa, il film dedicato alla sua città, ai suoi affetti, cosi dice Peppuccio: Baarìa ha molto a che vedere con il mio passato, con le tante cose che mi porto dietro da una vita, con i personaggi che ho incontrato davvero. In pratica eravamo noi, le vacche, le galline e quegli antichi racconti. Erano storie nelle storie, una lunga catena di storie. Si tratta di una storia divertente e malinconica, di grandi passioni e travolgenti utopie. Una famiglia siciliana raccontata attraverso tre generazioni, da Cicco al figlio Peppino al nipote Pietro. È la storia d’amore di Peppino e Mannina, una storia che abbraccia le dinamiche sociali economiche e politiche di un secolo, la passione per la politica, la crisi economica, la guerra e la ricostruzione, le relazioni umane, le illussioni e le speranze di un popolo. Un film colossale iniziato a girare nell’ottobre del 2007 e conclusosi a settembre del 2008, un film che ha coinvolto 63 attori professionisti, 147 attori non professionisti e 35 mila comparse, 350 tecnici, 1400 musicisti. Nel 2013 esce la magistrale opera cinematografica La Migliore Offerta e due anni dopo nel 2015 realizza il suo ultimo film La corrispondenza. Nel 2021 è uscito Ennio, un documentario sul leggendario compositore Ennio Morricone. Il film è stato premiato ai Nastri d’Argento, ha ottenuto 6 candidature e vinto 3 David di Donatello.